Dottor Giovanni Brunelli

Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica

Brescia e Bergamo

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Confronto fra varie tecniche di lifting

Confronto fra varie tecniche di lifting

La selezione della tecnica corretta per il lifting è sempre stata problematica per i chirurghi plastici, dato che una tecnica che permette di raggiungere ottimi risultati per un paziente potrebbe non dare gli stessi risultati su un altro.
La comparazione dei risultati delle varie tecniche è resa ancora più difficile dalla diversità delle caratteristiche faciali iniziali dei vari soggetti. Persino gemelli identici vengono spesso trattati con tecniche diverse, poiché il tipo e la severità dell’invecchiamento faciale possono differire da un gemello all’altro.
Un recente studio pubblicato su una rivista specializzata ha preso in considerazione quattro tecniche ben conosciute di lifting faciale, cercando però di ridurre il numero delle variabili fra i vari pazienti utilizzando, cioè, gemelli identici. In alcuni casi è stato trattato solo l’eccesso di cute, in altri anche il sistema muscolo-aponeurotico superficiale (cioè lo strato muscolare profondo alla cute), da molti chirurghi ritenuto fondamentale per il buon esito dell’intervento.
Il dibattito fra i chirurghi sostenitori delle tecniche superficiali e quelli favorevoli alle tecniche profonde non si è mai sopito; negli ultimi tempi, però, si è notata una tendenza ad eseguire interventi sempre meno invasivi, che permettano un ritorno alle attività sociali più rapido.
I risultati di questo studio furono valutati a distanza di tempo da alcuni chirurghi plastici non presenti in sala operatoria e completamente all’oscuro della tecnica chirurgica utilizzata in un dato paziente, in modo da non essere influenzati da preferenze personali.
Questi risultati dimostrerebbero che non ci siano sostanziali differenze fra le varie tecniche utilizzate, sia come qualità del risultato che per la durata nel tempo.
Le richieste, sempre più frequenti, di interventi veloci e poco invasivi sembrano quindi giustificare l’utilizzo di tecniche più “soft” e, cosa non poco importante, molto meno rischiose.
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