Dottor Giovanni Brunelli

Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica

Brescia e Bergamo

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Lifting

Lifting - Ritidectomia

Con l’avanzare dell’età, l'invecchiamento tissutale provoca un processo di rilasciamento delle componenti cutanee e muscolari, responsabile della formazione di rughe, pieghe o grinze che danno un aspetto senescente alla persona.
Naturalmente non tutti i casi sono uguali; intervengono fattori ereditari, condizioni generali, struttura del tessuto cutaneo e sottocutaneo, abitudini alimentari, qualità di vita, dipendenza dal fumo, esposizione ai raggi solari.
La qualità del risultato ottenuto dipenderà anche dalle condizioni di partenza.
A volte questo processo interessa soprattutto il terzo superiore del viso, altre volte la regione della bocca o il collo; nei casi più evidenti, l'invecchiamento riguarda il viso ed il collo nel loro insieme.
Lo scopo di questo intervento è di rimuovere l'eccesso di cute dalla regione interessata, agendo anche sulle strutture sottocutanee per contrastare la forza di gravità, ottenendo un ringiovanimento di circa dieci anni.
L’associazione delle tecniche di medicina estetica permette oggi di prendersi cura dei pazienti in modo più completo, mettendo in atto un vero e proprio programma di ringiovanimento globale.
Si potrà, ad esempio, procedere all’esecuzione di peelings per migliorare la trama cutanea, rinnovare l’epidermide ed attivare il derma, oppure optare per l’impianto di acido jaluronico al di sotto delle rughe o, ancora, per il foto ringiovanimento a mezzo laser CO2.
 
Valutazione preoperatoria:
Parte fondamentale ed imprescindibile dell’intervento, la valutazione preoperatoria deve stabilire quali siano i settori del viso su cui bisogna agire.
Il lifting può, infatti, riguardare tutto il viso o essere necessario solo a livello del terzo medio o di quello superiore.
Si distinguono, così, il lifting cervico-faciale classico, il lifting temporale, il lifting medio-faciale, il lifting delle guance o minilifting ed il lifting del collo.
 
Tecnica chirurgica:
Le incisioni saranno naturalmente diverse per sede ed estensione, secondo il tipo di lifting.
Si cercherà, comunque, di posizionarle in modo che restino il più possibile nascoste, cioè fra i capelli e dietro l’orecchio; naturalmente è necessaria anche un’incisione al davanti dell’orecchio, che però tende a diventare invisibile dopo poco tempo.
L’intervento inizia con l’infusione con una soluzione contenente anestetico e adrenalina, che ha l’effetto di scollare i piani e rendere più facile la dissezione successiva.
Quando è necessario, si può praticare una liposuzione delle zone più grasse.
In seguito, si incide la cute e la si scolla dai piani profondi, sezionando i legamenti più importanti in modo da ottenere la completa mobilità del mantello cutaneo.
La fase più difficile, ma fondamentale, è la dissezione del piano muscolare profondo, che deve essere riposizionato tirandolo verso l’alto secondo dei vettori ben codificati; è, questo, il punto chiave dell’intervento, quello necessario a garantirne il buon esito e la durata nel tempo.
Da ultimo, si posizionano i drenaggi e si procede alla sutura delle ferite con fili sottilissimi al fine di minimizzare l’esito cicatriziale.
 
Altre informazioni:
L'intervento viene eseguito in anestesia generale e può durare fino a tre o quattro ore.
L'intervento può essere effettuato sia in regime di ricovero sia in day-hospital, secondo il tipo di intervento.
 
Decorso postoperatorio:
Per qualche giorno saranno presenti delle ecchimosi, che andranno scomparendo col passare dei giorni.
La desutura dei punti situati al davanti dell’orecchio verrà effettuata dopo quattro o cinque giorni, mentre per gli altri si potrà aspettare ancora qualche giorno.
La convalescenza è variabile, dai dieci giorni al mese, secondo l’intervento.
 
Complicanze:
Dato l’uso dei drenaggi, gli ematomi non sono particolarmente frequenti.
La qualità della cicatrice dipende in massima parte dall’organismo del paziente; sarà comunque utile non esporsi al sole per qualche mese dopo l’intervento.
Se il paziente è fumatore, deve essere avvisato della maggiore percentuale di sofferenza cutanea, con possibilità anche di necrosi di estensione variabile.
La complicanza più temibile è rappresentata dalla lesione dei rami del nervo faciale; spesso si tratta solo di lesioni da stiramento, che provocano disturbi destinati al recupero spontaneo. Raramente si possono avere, però, delle lesioni complete che lasceranno un deficit permanente.
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